Un vecchio detto recita “chi bella vuole apparire un poco deve soffrire”. Si sa, i detti popolari sono fonte di saggezza e non sbagliano quasi mai…appunto, quasi mai, perchè la regola oggi è “chi bello vuole apparire molto deve soffrire”, soprattutto se è angosciato dai tagli aziendali e dai limiti d’età nelle assunzioni. E, così, dagli Stati Uniti arriva una tendenza che si sta diffondendo a macchia d’olio anche in Europa ed in Italia, ed è la tendenza, femminile ma anche maschile, a sottoporsi ad interventi di chirurgia plastica per darsi un’aria più giovanile in ufficio scongiurando, così, il pericolo di essere licenziati.
Tra gli interventi più richiesti dalle donne vi sono le iniezioni di botulino o di filler per cancellare le tanto vituperate rughe, ma anche minilifting, blefaroplastiche, che consentono di correggere difetti quali palpebre superiori cadenti, borse di grasso e occhiaie, plastiche nasali ed il rassodamento del seno. Gli uomini, invece, ricorrono al bisturi principalmente per eliminare le rughe attorno agli occhi.
Questo trend, se confrontato con quello seguito alla Grande Depressione del 1929, mostra il segno dei tempi che cambiano. Infatti, una delle conseguenze del crollo di Wall Street che sconvolse l’economia mondiale alla fine degli anni Venti fu l’aumento nelle vendite di cosmetici e di rossetti. Oggi, invece, per conservare la bellezza e contrastare i segni degli anni che passano si ricorre al bisturi. La maturità non è più indice di esperienza e capacità acquisita negli anni, ma diventa motivo di angoscia, perchè ostacola sia l’avanzamento professionale sia il mantenimento del posto di lavoro. Grazie al bisturi aumenta la fiducia in sè stessi. E poiché l’invecchiamento della popolazione è in netto aumento, le persone investono in procedure di chirurgia plastica per rimanere competitivi nel mondo del lavoro. Così, se da un lato si registra un ingente e preoccupante calo occupazionale, dall’altro vi è un boom di interventi chirurgici. In tempi di crisi, infatti, alla gente piace essere più bella, perché questo conforta e incoraggia.
La questione dell’aumento di ritocchi estetici, in Italia, ha interessato soprattutto la Campania.
“Nella nostra regione – ha spiegato Sergio Brongo, chirurgo plastico e docente alla Seconda Università di Napoli – registriamo un significativo incremento nelle richieste e negli interventi di micro-chirurgia, interventi che permettono di migliorare l’aspetto del viso senza stravolgerlo e, soprattutto, non richiedono convalescenze molto lunghe. E sono anche molto economici. Il timore di perdere il lavoro è, però, legato più ad un’insicurezza di base che ad un problma oggettivo. Una volta operati ci si sente più sicuri a relazionarsi con i propri superiori”.
D’altronde, si sa, “chi nasce bello non muore di fame”, ma non va dimenticato che “se congiunta non è con la saggezza, un dono assai funesto è la bellezza”.