Nel giorno del big match tra le capoliste Juventus e Roma, l’arbitro Rocchi è stato il protagonista assoluto con decisioni a dir poco avventate. La Sampdoria di Ferrero continua a sognare volando al terzo posto solitario. Sorridono Milan, Napoli e Fiorentina. Precipita l’Inter.
La sesta giornata di Serie A senza dubbio offre agli appassionati ricchi spunti su cui poter discutere seduti ai tavolini di un bar, sperando che non ci siano remake di quanto visto nella sfida tra Juventus e Roma dove i botti da orbi, con il passare dei minuti hanno preso il sopravvento. Doveva essere la partita delle partite in virtù dello strapotere delle due squadre rispetto le inseguitrici ma qualcosa non è andato nel verso giusto. Il risultato è terminato 3-2 a favore della squadra allenata da Allegri e chi non ha seguito la partita sicuramente sarà propenso nel credere che sia stata una partita pirotecnica; ebbene, in parte potrebbe avere ragione perchè lo scontro tra le due squadre è stato pirotecnico ma più vicino ad un incontro di Wrestling che ad una sana partita di calcio. Un match sicuramente maschio, ma solo a tratti si son visti lampi di vero calcio, le due squadre si temevano e si rispettavano troppo rimanendo, così, ingabbiate negli schemi, tuttavia a far precipitare la situazione ci ha pensato l’arbitro Rocchi assegnando un pò qua un pò là rigori del tutto inesistenti o quasi. Il nervosismo è iniziato ad affiorare in seguito al primo rigore assegnato alla Juventus, con palla colpita da Maicon con il gomito ma per il semplice motivo che è anatomicamente impossibile saltate in alto come un salame con le braccia lungo i fianchi e come se non bastasse la palla è stata presa fuori aria di rigore. Rocchi, in un primo momento ha assegnato il calcio di punzione, poi, dietro consiglio di Marchisio (anche se non è così), ha cambiato idea optando per il penalty. Poco dopo il povero arbitro ha deciso di sistemare le cose assegnando un altro rigore del tutto generoso alla Roma per una trattenuta ai danni di Totti da parte di Lichtsteiner, anche se solo in pochi hanno notato che i due si sono abbracciati amorevolmente per il freddo che in serata è calato a Torino. A quel punto la partita è precipitata con colpi e spintoni da tutti le parti fino ad arrivare all’ennesimo rigore generosissimo per la Juventus per fallo fuori aria di Pjanic su Pogba. L’unica vera azione degna del miglior calcio europeo l’hanno regalata Gervinho e Iturbe con il gol di quest’ultimo al termine di una meravigliosa triangolazione. Nel secondo tempo si è vista un pò di Roma in più rispetto la Juventus, se pur i calci e gli spintoni hanno recitato il loro copione da protagonista, fino ad arrivare al minuto 90 quando Bonucci dal cilindro ha pescato il jolly con uno splendido tiro al volo da fuori area di rigore. Esplosione dello Juventus Stadium; tutto molto bello, peccato che Vidal era in fuorigioco attivo coprendo la visuale dell’incolpevole portiere romanista. Sembrerebbe finita qui, invece no: ci pensano Morata e Manolas a regalare le ultime emozioni aprendo una rissa che ha visto coinvolti tutti, ma proprio tutti, escluso Garcia perchè già espulso nel primo tempo solo perchè gli è nata improvvisamente una sorta di ispirazione musicale con il mimo del suono del violino dopo il primo rigore concesso alla Juventus. Il botto finale, invece, non poteva non regalarlo lui, Totti che ai microfoni delle tv, senza farla troppa lunga, ha praticamente detto in euro-visione che quando si gioca contro la Juventus la partita la decide l’arbitro, come se non bastasse la loro forza, affermando anche che tutta Italia, chiaramente esclusi gli juventini la pensano allo stesso modo perchè è sotto gli occhi di tutti quanto accaduto o accade da anni ogni volta che i bianconeri, in Italia, scendono in campo.
La partita delle partite avrà ripercussioni per lungo tempo e anche il “povero” Rocchi probabilmente ne pagherà le conseguenze, però fortunatamente la Serie A in questo week end è stata anche altro. C’è stata la riconferma del Napoli, salito a quota 10 punti dopo la seconda vittoria di fila (terza se si considera l’Europa League) ai danni del Torino, . La partita ha avuto un nonsochè di romantico anche grazie a Quaglierella che ha aperto le danze con una splendida rete contro la sua ex squadra. Il napoletano per rispetto del suo popolo non ha accennato minimamente all’esultanza, tuttavia il Torino è stato praticamente solo questo, perchè dal minuto 20 in poi c’è stato un vero forcig della squadra di Benitez con Insigne e Higuain che hanno aperto una gara personale su chi era più abile a divorarsi i gol, finchè lo scugnizzo napoletano lasciato libero nel cuore dell’area di rigore ha piazzato la palla in rete con un bel colpo di testa. Esplosione di gioia e lacrime per Insigne a testimonianza del periodo non proprio felice tra lui e la tifoseria del Napoli. A sistemare la pratica, ci ha poi pensato il solito Callejon che ha piazzato la palla in rete, anche se in modo quasi involontario, alle spalle di Gillet sempre su assist di Insigne, designato come man of the match a fine match. La partita si è chiusa sul 2-1 per il Napoli, ma c’è da dire che il risultato è abbastanza bugiardo perchè si sarebbe potuta chiudere anche sul 4/5 a 1 se non fosse stato per i palloni sciupati dagli azzurri, non ce ne voglia Ventura che a fine partita ha parlato di un’altra partita, ma questa è un’altra storia.
Sorride il nuovo Milan di Inzaghi che sbriga la pratica Chievo Verona con un quasi agevole 2-0; la partita ha poco da dire, se non il risultato meritato a favore dei rossoneri nettamente superiori alla squadra allenata da Corini. Chi continua a piangere è, invece Mazzarri, incappato nella seconda sconfitta consecutiva contro un’ottima Fiorentina. L’Inter nella partita di ieri è apparsa disorientata e senza un’idea precisa di gioco. Forse la sosta per le nazionali non è mai stata così acclamata come ora dall’intero ambiente nerazzurro che ha bisogno di schiarirsi le idee anche se questi 15 giorni di sosta saranno probabilmente infuocati per Mazzarri, mai amato dai tifosi.
Continua a fare scintille la Sampdoria di Mihajlovic che in casa batte, non senza difficoltà e fortuna, l’Atalanta di Colantuono. I titoli dei giornali, però, sono nuovamente per il Presidente Ferrero che ogni partita regala siparietti simpatici per alcuni, snervanti per altri; chissà cosa accadrà se la sua squadra dovesse terminare questo momento d’oro. Buio totale per il Parma di Donadoni, nuovamente sconfitto, questa volta dal Genoa e appaiato a quota tre punti con Palermo e Sassuolo, battute rispettivamente da Empoli e Lazio. L’Udinese si ferma in casa contro il Cesena, mentre il Verona di Mandorlini vince di misura contro il Cagliari.
La Serie A, dopo sei giornate, vede per il momento la sola Juventus in vetta a 18 punti, seguita chiaramente dalla Roma, poi c’è un bel gruzzoletto di squadre appaiate in pochi punti; chiudono la classifica, come già detto Parma, Sassuolo e Palermo.