Poco più di un mese dall’inizio del campionato di Serie A 2014/2015 e la classifica già regala qualche spunto per gli appassionati. Volano Juventus e Roma seguite da Udinese e Sampdoria. Crolla l’Inter di Mazzarri. Il Napoli conquista 3 punti importanti per uscire dal periodo no.
Se non sorprende più nessuno lo splendido inizio delle granitiche Roma e Juventus, designate sin da subito come le uniche vere pretendenti al titolo finale, non si può dire altrettanto dell’Udinese di Stramaccioni che, eccezion fatta per la sconfitta rimediata allo Juventus Stadium, ha totalizzato 12 punti, battendo anche avversari come Napoli e Lazio che sulla carta dovrebbero essere più squadra.
I giocatori del Patron Pozzo giocano un calcio semplice ma efficace, tutti gli uomini in campo corrono in un’unica direzione e possono fare affidamento su un’arma impeccabile, quel Totò Di Natale che poco meno di un anno fa pensava al ritiro in quanto poco divertito dal nuovo calcio, anche se probabilmente a non divertirlo erano e sono gli allenamenti settimanali poichè l’età e gli acciacchi di una splendida carriera cominciano a farsi sentire.
Tornando, però, per un attimo alle prime della classifica, la Roma e la Juventus in questa serie A sono due solidissime realtà; chi non ha pensato almeno per un attimo che con l’addio di Conte i bianconeri avrebbero lasciato punti importanti in questo inizio stagione anche in virtù delle storiche brutte partenze delle squadre allenate da Massimiliano Allegri? Nel calcio d’estate si parlava di una squadra logora e appagata dalle ultime tre stagioni adornata di trofei, in Italia, invece eccoli lì, dopo cinque giornate possono vantare la miglior difesa senza neanche una rete subita e addirittura un rigore parato da Buffon che in carriera non è conosciuto come uno “specialista del settore”. La Roma, dal canto suo, conferma quanto di buono visto nella scorsa stagione; in questa sessione di calciomercato si è ulteriormente rafforzata ed ora tutti i giocatori di Garcia sono pienamente consapevoli dei propri mezzi e sanno di essere la squadra da battere.
Tralasciando le prime della classe, un’altra delle sorprese di questo inizio stagione, la Sampdoria del vulcanico Ferrero dopo aver vinto il derby della lanterna è salita a quota 11 in classifica, subito dietro i friulani. Sinisa Mihajlovic ha impostato la squadra a sua immagine e somiglianza, 11 leoni che seppur potrebbero presentare lacune tecniche in campo si cimentano con tutta l’anima e quest’anno potrebbero garantire non pochi problemi a chiunque li incroci sul terreno di gioco.
Il nuovo corso del Milan di Inzaghi, invece, è bello a metà; la squadra è partita con entusiasmo soprendendo tutti nelle prime due giornate, poi la sconfitta contro la Juventus l’ha rifatta scendere in terra e in una settimana ha racimolato solo 2 punti giocando a calcio solo per 45 minuti; Inzaghi ha ancora molto su cui lavorare, soprattutto in difesa poichè un film di Dario Argento sicuramente sarebbe meno horror delle sviste clamorose che i vari Bonera e Abbiati di turno regalano ai propri tifosi. Tuttavia, qualcosa di buono, in questo inizio di stagione lo si è intravisto e questo fà sicuramente ben sperare i tifosi. Partita, invece, come la prima rivale delle due schiacciasassi, l’Inter di Mazzarri ancora deve decidere se restare l’eterna incompiuta o fare il salto di qualità che la lancerebbe verso quote più alte. La squadra c’è e sulla carta è competitiva però, eccezion fatta per le lamentele di Mazzarri dopo ogni stop, non si è ancora in grado di dargli una collocazione poichè i nerazzurri hanno alternato belle prove a veri e propri disastri calcistici (Zeman se la ride ancora sotto il suo imperturbabile volto).
Una squadra che invece nessuno avrebbe collocato dopo 5 giornate appaiata a quota 7 punti è il Napoli di Rafa Benitez. Gli azzurri hanno lasciato per strada troppi punti che, invece avrebbe dovuto mettere in cassaforte senza alcun problema. Sembra, almeno per ora, la copia sbiadita della scorsa stagione quando spirito di coesione e brillantezza erano evidenti. Anche la vittoria di Sassuolo è figlia di una prestazione non ancora all’altezza, però l’importante è che i tre punti siano arrivati, poi per il gioco brillante che ha ammaliato tutti l’anno scorso c’è ancora un pò di tempo anche se i tifosi non hanno poi tanta voglia di aspettare, anzi. Napoli è una piazza calorosa con tanti pro perchè sin da subito ti fa sentire amato però per contro c’è la crocifissione istantanea al minimo errore e questo destabilizza un pò l’ambiente da sempre. Indubbiamente le critiche possono e devono esserci, però il Napoli non si discute e non lo si rinnega ad ogni passo falso ma si ama anche quando attorno aleggia un nuvolone nero nero.
Cammino altalenante, invece, per Fiorentina e Lazio che per problemi diversi ancora devono collocarsi lì dove qualcuno si aspettava che fossero. La classifica della Fiorentina è figlia dei troppi infortuni eccellenti in attacco; togliere da una squadra Gomez e Rossi equivarrebbe a togliere le ruote ad una macchina; la Lazio di Pioli, invece, deve ancora trovare una propria identità e anche se a Palermo ha totalizzato 4 reti ci troviamo di fronte ad un risultato bugiardo perchè per almeno 50 minuti ha rischiato addirittura di essere sotto di 3 reti.
Tutte le altre squadre si può asserire che stanno percorrendo il percorso che un pò tutti si aspettavano, eccezion fatta per il Parma che a quanto pare è bloccato ancora alla sentenza dell’esclusione dall’Europa League. La squadra di Donadoni stenta a ritrovarsi e al momento la classifica è figlia dell’unica vittoria conquistata a Chievo Verona.
Di una cosa possiamo, però, esserne tutti certi: il campionato è iniziato da poco e la classifica subirà dei bei ribaltoni, quindi non ci resta che aspettare ancora qualche giornata e tutto sarà più chiaro, soprattutto perché quello che stà per arrivare sarà il week-end del big match tra Roma e Juventus.