La morte gli è franata addosso a oltre 100 Km/h: questa era la velocità alla quale viaggiava la Bmw guidata dal 22enne Gianni Paciello, 22 anni, quando, ubriaco e scellerato, si è schiantato contro il tavolino del bar della piazza di Sassano.
Un gesto sconsiderato che è costato la vita a quattro giovanissimi.
Sulla dinamica dell’accaduto, ormai, non ci sono più dubbi, grazie alle immagini rilevate da alcune telecamere a circuito chiuso presenti in prossimità del luogo della tragedia e acquisite dai carabinieri. Grazie a quel video si è potuto stabilire che, a causare la tragedia, sono stati, inequivocabilmente l’alta velocità e lo stato confusionale causato dall’alcol assunto dal ventiduenne.
I funerali delle vittime si sono tenuti oggi, in tre distinte cerimonie funebri, per una precisa volontà dei familiari.
Alle 9, nella chiesa della frazione Silla, saranno celebrate le esequie del 19enne Daniele Paciello.
Alle 12, nella chiesa della frazione Varco Notar Ercole, la comunità locale ha rivolto l’ultimo saluto a Giovanni Femminella, 16 anni, e a suo fratello Nicola, 22 anni, entrambi figli del proprietario del bar teatro della tragedia.
Nel pomeriggio, alle 15, sono state fissate le esequie di Luigi Paciello, 15 anni, fratello di Gianni Paciello, alla guida dell’auto assassina e quindi artefice della strage.
Gianni non parteciperà ai funerali del fratello: è ricoverato, in stato di arresto con l’accusa di omicidio volontario, nell’ospedale San Leonardo di Salerno, per un trauma vascolare toracico.
Intanto rabbia, emozione e dolore si fanno strada anche sul web, nelle centinaia di messaggi che gli amici delle 4 vittime, ininterrottamente, lanciano da ieri sera su Facebook.
A Sassano, paese natio di Beppe Bruscolotti, la passione per il calcio è molto forte: Nicola Femminella frequentava la scuola calcio che porta il nome dell’ex calciatore del Napoli. “Non lo dimenticherò mai – ha detto in lacrime l’allenatore Gianni Cammarano – Nicola era un ragazzo serissimo che amava il calcio”.
Anche Giovanni Femminella era appassionato di calcio e tifosissimo della Juventus tant’è che i suoi amici questa mattina hanno lasciato dinanzi al suo bar una grossa sciarpa bianconera. Daniele Paciello, invece, amava sia il calcio sia il basket. I suoi amici lo soprannominavano “o rosso“, per la sua capigliatura.
Luigi Paciello era benvoluto da tutti, sempre cordiale e spensierato: per una tragica fatalità, è stato ucciso dal fratello ora accusato di omicidio volontario.
Una tragedia immane che lascia un segno indelebile nel cuore del comune di Sassano.