Dopo un mese di stenti e di digiuno di punti, il Napoli espugna il campo del Sassuolo ritornando ad appropriarsi di una vittoria che in casa degli azzurri mancava dalla partita d’esordio a Genova.
Tre punti utili a smuovere la classifica e ad alleggerire il calderone di polemiche e tensioni che gronda sulla squadra e sul suo allenatore che ieri, in sede di conferenza stampa, è apparso teso e nervoso come non mai.
Oggi il Napoli ha vinto grazie ad una giocata encomiabile del tandem Higuaín-Callejon: il sussulto più vibrante in una partita piuttosto stramba.
Alla fine il Napoli ha vinto e, prevedibilmente, il tecnico spagnolo asserirà che la vittoria in quinto tale rappresenta il bavaglio necessario e sufficiente per zittire polemiche e contestazioni.
Eppure non poche perplessità continuano a trasudare dal manto erboso e molteplici sono i limiti e i segnali di preoccupazione che la squadra azzurra continua a palesare in campo.
Ammirevole il supporto del pubblico sugli spalti: incessante, viscerale, capace di creare un clima tutt’altro che appropriato ad una partita disputata in trasferta e proprio questo rappresenta il fattore che deve sollevare il dubbio più lecito.
Un pubblico del genere merita di attendere il triplice fischio del direttore di gara, sul campo del Sassuolo, con il medesimo e partecipato patema d’animo che accompagna quello di una finale di Champions?