Ieri non si è svolta la consueta conferenza stampa del pre-partita di Benitez a ridosso del match che tra un grappolo di minuti andrà in scena ad Udine.
Gli azzurri, infatti, stavolta scenderanno in campo accompagnati da un voluto e ricercato silenzio.
Nessuna motivazione particolare alla base della suddetta decisione né tantomeno un silenzio stampa.
Il Napoli ha ritenuto superfluo concedere Benitez ai giornalisti 48 ore dopo la partita contro la Sparta Praga.
Bensì trova, piuttosto, ampio e tangibile sfogo la più imminente impellenza di dare priorità e rilievo a concentrazione e riflessione. Un modo per allontanare le polemiche delle ultime settimane e per fare quadrato intorno alla squadra.
Un Napoli che preferisce parlare in campo, piuttosto che ai microfoni e che pesterà il manto erboso del campo friulano animato dal prioritario obiettivo di ricercare la continuità di risultati.
Una vittoria scaccia-crisi quella conseguita lo scorso giovedì al San Paolo contro lo Sparta Praga.
“Crisi” non è un’etichetta forzatamente montata dalla stampa per creare un “caso Napoli”, ma la parola che con maggiore frequenza è rimbalzata sulle labbra dei tesserati azzurri. Calciatori ed addetti ai lavori hanno tutt’altro che celato il momento tutt’altro roseo nel quale imperversa la squadra. La differenza è insita nelle motivazioni che questi ultimi rispetto ad altri hanno ricercato per legittimare i non risultati finora maturati.
Una vittoria che confermi “la capacità e la voglia di vincere” da parte di Higuaín e company è quella da centrare oggi.
Un risultato utile che avrebbe un peso, psicologico e motivazionale, ben superiore rispetto ai meri 3 punti in palio, ma altresì utili a smuovere la classifica.
Rafael; Maggio, Koulibaly, Albiol, Zuniga; Jorginho, Inler; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuaín: questi gli 11 titolari che Benitez schiererà in campo contro la squadra di Stramaccioni.
Aggiungere altre chiacchiere è superfluo, tra poco, parlerà il campo.