Morire a 28 anni, morire mentre si conferisce mordente ed impeto alla più grande passione che imprime il senso più genuino ed appagante alla vita stessa: il calcio.
Questo l’atroce, prematuro ed infame destino dell’ennesimo eroe anonimo della storia del calcio: Liberato Iaccarino, vittima di un malore ieri sera, a Sorrento, durante una partita di calcio nel ‘Torneo dei rioni‘, una competizione amatoriale, la classica “partitella tra amici”, quella nell’ambito della quale in palio non vi è nulla di materialmente cospicuo, eccetto l’onore che esula dal perpetuo sfottò che per un periodo di tempo indefinito, bambina la quotidianità dei perdenti.
Quelle partite che celano la vera, primordiale e genuina essenza del calcio, quelle alle quali partecipano gli interpreti più appassionati ed innamorati, quelli come Liberato.
In seguito al malore, il 28enne originario di Sorrento è stato sostituito, ma, a bordo campo, le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate. Trasportato nel vicino ospedale di Sorrento è morto probabilmente per una crisi cardiaca. Sarà, in ogni caso, l’autopsia, prevista per domani, a stabilire le cause del prematuro e triste decesso.
Intanto, lo spettacolo deve continuare.
E, la Serie A, oggi, non ha avuto né il tempo né il riguardo, doverosi e necessari, per osservare un minuto di raccoglimento in memoria di un ignoto, ma devoto eroe del calcio.