Nel corso delle ultime ore, la Reggia di Caserta è finita più volte sotto le luci dei riflettori, per ragioni profondamente dissonanti tra loro.
Gioie e dolori, croce e delizia, pregi e difetti, punti di forza e limiti che evidenziano quanto prolifera sia l’attività che anima giardini e stanze di uno dei più rinomati e secolari monumenti storici della Campania.
Ma andiamo per gradi.
Ieri sera, la sontuosa sala del Trono della Reggia casertana si è gremita di lustrini e paillettes per ospitare una cena di gala per quasi 900 persone.
L’evento è stato organizzato dall’ordine degli ingegneri che sta tenendo in questi giorni, nel capoluogo di Terra di Lavoro, il 59/o congresso nazionale. Un’iniziativa che ha fatto incassare alla Soprintendenza 12mila euro quale canone di concessione, soldi che saranno utilizzati anche per la manutenzione ordinaria.
Stamattina, invece, dopo le minacce di sciopero dei dipendenti, i comitati in prefettura e le riunioni in Comune, qualche piccolo passo avanti, sulla questione dei venditori abusivi di guide e souvenir, ubicati proprio a ridosso della Reggia, sembra essere avvenuto.
Proprio all’indomani del sopra citato evento mondano, infatti, una volante della Polizia di Stato inviata dalla Questura di Caserta ha presidiato per alcune ore l’ingresso del monumento, rimanendo parcheggiata all’interno, nel cannocchiale, in modo da dissuadere gli ambulanti a entrare. A poca distanza, all’esterno della Reggia, presenti, come tutte le altre mattine, i vigili urbani che presidiano costantemente piazza Carlo III, ma che non intervengono in alcun modo per allontanare gli ambulanti.
“Abbiamo chiamato noi la polizia – afferma un custode -, ma non resterà per tutto il giorno, come abbiamo chiesto più volte. La sua sola presenza però serve sicuramente a fermare gli abusivi, anche se solo per poche ore”.