L’alba dalla quale è fiorita quella mattina di 4 anni fa ad Acciaroli, poteva e doveva essere portatrice di un giorno come tanti altri ed ,invece, seppe presentarsi come quello più doloroso della storia del comune cilentano, in quanto, all’interno degli attimi che appartenevano al tempo di sua stessa pertinenza, fu barbaramente incastonata una tragedia straziante che ha segnato un solco profondo e cruento nell’anima di questo paese, dei suoi abitanti e di tutte quelle persone che, dopo essersi lasciate accarezzare i piedi dalle sue acque cristalline, questo posto lo portano gelosamente custodito nel cuore.
Era un giorno qualunque che imponeva un dramma capace di sancire che, dopo quel giorno, mai più niente sarebbe stato come prima.
Angelo Vassallo, “il sindaco pescatore“, veniva ritrovato morto all’interno della sua auto, nei pressi della sua abitazione, raggiunto da svariati colpi di pistola.
Un agguato in piena regola, eseguito in un paese incapace di difendersi, perché, prima di quel momento, mai aveva conosciuto la turpe e sfrontata violenza delle armi.
Un paese smarrito, perché perdeva il suo più prode capitano: quello che aveva conquistato il timone preservando l’umiltà di un morigerato marinaio ed imprimendo alle sue idee la forza che gli derivava dalle mille e più tempeste fronteggiate al cospetto dei mari più funesti.
Un paese al quale Vassallo aveva dato tanto ed ha lasciato in eredità un possente, cospicuo, saggio, onesto e fiero tesoro, pregno di consigli e direttive, quelli ai quali la sua ciurma, con il tempo, ha imparato ad appigliarsi per districare finanche i nodi più complessi che ostruivano le naturali e nitide mansioni alle quali sono destinate le redini.
È stato e continua ad essere Angelo Vassallo ad indicare alla sua gente il cammino da perseguire per far sì che il suo operato continui a splendere e ramificarsi, tra coste e colline della perla del Cilento, quella che lui ha voluto che rimanesse tale e per impedire a luride e tiranniche mani di saccheggiarla, non si è mai tirato indietro, osteggiando illegalità e soprusi fino alla stregua delle sue forze, fino a sacrificare la sua stessa vita.
Quella di Angelo Vassallo, in realtà, non sarà mai una vita “persa”, ma piuttosto un’anima prematuramente volata via, eppur capace di respirare attraverso il vento di serena beatitudine che spira lungo il porto ed i vicoli dell’eternamente sua Acciaroli; di riflettersi negli occhi, commossi e devoti, delle persone che lo hanno amato, stimato ed ammirato; di seguitare a dare eco alla sua voce, attraverso le parole, pregne di legalità, senso civico e lungimiranza di chiunque, in ogni parte del mondo, oggi, ieri, domani, pronunci il suo nome, per omaggiarne la memoria e ricordarne le umili e genuine gesta, ergendolo ad esempio giusto e costruttivo al quale riferirsi ed ispirarsi per rendere migliore questa terra, ma farlo oggi, in un giorno che in eterno sarà tutt’altro che “un giorno qualunque” non significa solo renderne viva la memoria, ma sottolineare come e quanto perpetue possono, sanno e devono essere le anime capaci di imprimere sulla terra, nei cuori e perfino nel mare, un messaggio indelebile.
Oggi, tra un anno, tra cento, per sempre, le onde del mare di Acciaroli, prima di accartocciarsi sulla riva, sussurreranno il suo nome e ogni singola pietra sulla quale sono scalfite le sue amorevoli impronte, certifica e ricorda il suo operato di uomo giusto e di sindaco onesto e sempre sarà così.
Per queste ed infinite altre ragioni, Angelo Vassallo è e sarà sempre immortale, perché continuerà a vivere attraverso tutte quelle piccole e grandi cose alle quali ha saputo conferire un’essenza speciale.