Anche la televisione soffre la sua crisi.
Le generazioni degli over 50 sono ancora molto legati alla tv, ma, strano a dirsi, le nuove generazioni sono quelle che causano il problema.
I giovani tra i 16 e i 24 anni, non accendono più la tv, non hanno un appuntamento televisivo quotidiano: se prima a una tot ora, ogni giorno c’era la puntata di quel programma tanto amato, oggi non è più così.
Da ricerca della BBC è emerso che il 30% dei ragazzi usa lo streaming, dunque internet e solo un modesto 24% ascolta la musica via radio.
Il motivo è insito nel sistema android degli ultimi anni. Oggi risulta più facile scaricare musica attraverso le cosiddette “app” che hanno la stessa funzione dei lettori mp3, inoltre, scaricando altre applicazioni puoi guardare le serie tv sul tablet e i video musicali su youtube.
È estremamente facile, basta un clic e trovi tutto ciò che vuoi.
In America chiamano “cord-nevers” quei giovani che non hanno attivato nessun abbonamento via cavo e sfruttano, invece, moltissimo lo streaming.
Per le giovani generazioni, in effetti, è più facile navigare su internet e allo stesso tempo rappresenta anche un divertimento.
Di conseguenza, se prima a far carriera erano personaggi sbarcati a Hollywood con un talento innato, oggi se hai un po’ di fortuna e un po’ di talento, puoi diventare un uomo di spettacolo grazie ad un canale Youtube personalizzato: pensiamo a personaggi italiani come Clio, la ragazza pronta a dar consigli sul make up perfetto, o Frank Matano, un ragazzo che registrava gli scherzi telefonici e li pubblicava sul suo profilo youtube.
Dopo due anni e migliaia di followers, Clio ha condotto un programma di make up su un canale Sky, Frank invece è entrato a far parte del cast del programma televisivo “Le Iene”.
Bisogna carpire l’argomento adatto, avere un po’ di fantasia e fortuna e creare un account Youtube interessante e il gioco è fatto.
In America il fenomeno è così diffuso che alcuni canali tv hanno chiuso i battenti per dare più spazio alla programmazione via rete: è il caso ad esempio di justin.tv che dopo sette anni di programmazione si è trasformata in Twich, sito che trasmette contenuti riguardanti videogames.
Di giorno in giorno, questo spostamento d’attenzione dalla tv alla “tv ovunque” grazie non tanto ai computer, ma piuttosto a smartphone e tablet col sistema android, sta interessando i produttori televisivi che hanno la necessità di cercare nuove strade da spianare affinché i giovani rivedano di nuovo nella tv il punto di riferimento.
Ma non sarà facile, dato che i giovani hanno in mano un grosso potere, non il telecomando con zapping annesso, ma streaming dove e quando si vuole!
A questo proposito Carlo Freccero dice: “Ma il futuro non è davanti al televisore, i bambini usano prima l’iPad della tv!”