Luce. L’immaginario italiano : è questo il titolo della mostra organizzata per celebrare i 90 anni dell’Istituto Luce, la più antica istituzione cinematografica pubblica al mondo e tra i luoghi per eccellenza della memoria storica italiana.
Aperta al pubblico dal 4 luglio scorso fino al 21 settembre prossimo, presso il Complesso del Vittoriano (Roma), la rassegna si compone di strip, videoinstallazioni, pannelli testuali, manifesti, oggetti dell’universo cinematografico e centinaia di foto antologiche in cui è possibile ammirare, tra gli altri, i grandi artisti napoletani d’inizio Novecento.
In mostra, si ammirano Totò che abbraccia affettuoso l’indimenticabile Anna Magnani, con la quale interpretò “Risate di gioia” per la regia di Mario Monicelli (nel cast del film c’era anche Ben Gazzara, futuro Raffaele Cutolo ne “Il camorrista” di Giuseppe Tornatore); Regina Bianchi, la donna Amalia nella disperata “Napoli milionaria” di Eduardo; Massimo Ranieri e il suo rivale Gianni Morandi, che sorridono complici e scugnizzi; gli occhi mediorientali di Sofia Loren; Peppino, Titina ed Eduardo De Filippo in formato-famiglia.
Ideata e realizzata dall’Istituto Luce-Cinecittà e curata da Gabriele D’Autilia e Roland Sejko, la mostra è concepita come un flusso continuo di immagini organizzate secondo un ordine tematico – cronologico ed intervallate da ulteriori pannelli con testi che spiegano il periodo storico e gli avvenimenti fondamentali delle varie epoche protagoniste.
Uno spettacolo di suoni, immagini e parole, esaltante e coinvolgente, che racconta il nostro Paese e la società negli anni del Dopoguerra fermando dettagli e momenti significativi di quel periodo che ancora emozionano chi a quei cambiamenti prese parte in prima persona.