“Passione” è sacrificio, dedizione, abnegazione, attaccamento, culto, affezione, impegno, rinuncia, rivalsa, ardore, enfasi, fervore, impeto, trasporto, furore, sofferenza, patema, affanno, amore.
“Passione” è cadere e rialzarsi, barcollare ed imparare a restare in equilibrio, lottare a testa basta e non pretendere, per questo, di ricevere gratificazioni e premi, dare tutto in cambio di nulla, perdere ed imparare ad estrapolare l’insegnamento cucito tra dispiacere e rabbia, per acquisirne saggezza e maturità: le basi più solide sulle quali ancorare il talento.
“Passione” è sposare un progetto, cucirselo addosso, tingersi il cuore del colore che incarna la maglia e con essa ideali, valori, principi, emozioni, sogni, aspettative, sentimenti di un intero popolo ed imparare a farli propri.
“Passione” è rimanere e non andar via, è sentirsi parte di una famiglia che, al cospetto del momento di difficoltà nel quale imperversa uno dei suoi figli, si raduna intorno ad un tavolo per affrontare qualsivoglia avversità insieme, restando uniti e, mai e poi mai, fa mancare il proprio, instancabile e caloroso supporto a quel barcollante frammento di cuore.
“Passione” è il sentimento primordiale, quello che, di anno in anno, si dimostra dominante e determinante, ma, di anno in anno, macinando partite ed esperienze, s’impara ad amalgamarlo con altre emozioni, ad affinare l’acerba ingenuità per ponderare impeto e raziocinio.
“Passione” è ciò che si riversa sui più piccoli germogli di questa città, infervorati, fin dai primi vagiti di calci, da quel medesimo, indomabile e rovente sentimento, quello che li induce a “voler essere come lui”: i suoi capelli, la sua maglia, la sua esultanza. Ed era ora che i bambini di questa città, tornassero a riconoscere ed ergere a beniamino un campione vestito d’azzurro, piuttosto che continuare ad alzare il capo verso i piani alti dello stivale per saccheggiare idoli alle signore del Nord.
“Passione” è la prima emozione di uno scugnizzo nato in Slovacchia, in questo stesso giorno di 27 anni fa, quella che prima di tutte le altre ha scelto di portare tatuata sul corpo, il primo pezzo di quel puzzle che narra la sua vita, le sue emozioni, i suoi sogni, il primo tassello di una storia d’amore infinita, quella che, in maniera indissolubile, lo lega al gioco del calcio.
“Passione” è il significato di quel simbolo che porta inciso sul collo e che ne irradia e ne infervora movimenti, azioni ed intenzioni, dentro e fuori dal campo, ma è anche il sentimento che lo accomuna e lo fonde a Napoli e ai napoletani e che, più di ogni altro, lo ha indotto a sentirsi parte di loro e, di contro, ha permesso a quella gente di riconoscersi come “la sua gente“.
“Passione” è il tesoro più prezioso, incastonato nell’essenza di questo popolo e Marek, in quello scrigno gelosamente custodito tra le braccia di Parthenope, rappresenta “l’oro di Napoli”.
Buon compleanno, Marek!