A sedici anni dal trionfo dell’indimenticato “Pirata” un altro italiano, figlio del nostro sud, sta dominando le strade del Tour. Il giallo gli dona, è il colore del sole, quel disco luminoso che ieri è stato testimone di un’epica cavalcata che lo ha visto stracciare a Chamrousse, uno dopo l’altro, tutti i suoi avversari, andando a conquistare la sua terza vittoria di tappa, e questa volta in maglia gialla, particolare che fa trapassare l’impresa in gloria.
Questo Tour ha dimostrato che quando la strada comincia a salire il cuore e i muscoli dello squalo siciliano sono di un’altra categoria, pompano di più, e leggere le sue gambe divorano l’asfalto cocente dei monti francesi. La superiorità dimostrata è stata imbarazzante, e questa volta non c’è ombra di trucco.
Il nostro campione si è costruito nel tempo, in maniera graduale, anno dopo anno ha messo un tassello, dimostrando una crescita costante figlia del duro lavoro e del sacrificio. Prima il trionfo alla Vuelta, l’anno scorso al Giro D’Italia, quest’anno sembra la volta buona per azzannare il Tour.
Le montagne che ancora aspettano Nibali non fanno paura, ma sembrano sue alleate. Oggi c’è un altro grande traguardo alpino, col mitico Izoard, a un passo dal cielo. Montagna da brividi, da campioni, come il nostro Nibali, che oggi indossa per la dodicesima volta la maglia gialla.
Dai Vincenzo, ora ci sei solo tu e la gloria, gli altri, come ebbe a dire il grande Bartali “vedranno solo un puntino giallo che si allontanerà all’orizzonte, la tua schiena”.
Carlo Lettera