Fascino, storia, contraddizioni, precarietà, rabbia, orgoglio, calore, generosità, disoccupazione, privazione, folkrore, tradizione, ideologia, lotta, passione, sentimento, fervore, rivalsa, riscatto sociale, fierezza, senso d’appartenenza, maniche delle camicie che si rimboccano per arrancare brandelli di sopravvivenza.
Il Sud è mare, cibo, sapori, emozioni, profumi, colori, paesaggi, colline, montagne, alberi in fiore, sabbia, terra, vulcani, radici, vita, o meglio, una delle forme più gioiose, colorate, sfaccettate, sfrontate, marcate e gradevoli che può assumere la vita.
Il Sud è un Super Santos calciato contro una saracinesca; è un gruppo di anziani che giocano a carte seduti al tavolino di un bar sorseggiando del buon vino; è l’odore del pranzo che ribolle in pentola e che si diffonde nell’aria per annunciare le ore 12 con la medesima, solerte ed accorta precisione con la quale le campane della chiesa scandiscono il susseguirsi delle ore; è un padre che si ritrova seduto su un divano nel cuore della notte, con la rabbia mista a preoccupazione che gli ribolle nelle vene, in attesa che la porta si apra e sua figlia rincari, tornando quindi sul nascere il silenzioso tentativo di conquistare il letto senza aver lasciato “tracce temporali del rientro”; è una nonna che impasta, incessantemente, pasta, pane, dolci, amore, per figli e nipoti, quelli che ai occhi appaiono ed appariranno sempre “i suoi bambini”, per sempre, fino all’ultimo dei sospiri.
Il Sud è il luogo in cui ti senti sempre come in vacanza, anche quando non è estate.
Talvolta, però, il Sud è anche sinonimo di “condanna”.
Il Sud è la stessa storia raccontata in tanti dialetti diversi e che, di volta in volta, si veste di sfumature e prospettive differenti.
Il Sud è una terra fertile dalla quale attingere storie, di ieri e di oggi, da portare alla luce…