“La mutande in testa” è una pagina Facebook alla quale, senza dubbio, spetta la scettro di fenomeno virale del momento.
L’espressione “mutanda in testa” indica il legame tra due componenti di una coppia che comporta l’impossibilità da parte di uno dei due, nel compiere azioni non gradite dal partner.
Tantissime sono le segnalazioni che il popolo del web indirizza quotidianamente agli admin della pagina, fornendo, così, il proprio “contributo alla causa” condividendo con lettori e seguaci del più originale ed improvvisato dei movimenti a tutela dei diritti umani, una personale testimonianza, diretta o indiretta, del dramma sentimentale di cui è prigioniero l’amico, il parente o il semplice malcapitato di turno.
Ormai, le vicende di “Peppe ed Anna” – i nomi fittizi attribuiti ai protagonisti delle storie riportate – appassionano, coinvolgono ed animano le giornate di migliaia di persone.
Napolitan ha selezionato alcune “crude ed agghiaccianti” storie che, senza alcun dubbio, sapranno consegnarvi un sorriso:
“Peppe è il classico ragazzo di 26-27 anni, 110kg, sfigato, con un lavoro ben retribuito, che non è fidanzato da quando aveva 18 anni, la cui unica esperienza di sesso non a pagamento è stata in vacanza, quando un anno perse 25 kg per poi rimetterli immediatamente dopo…
Anna è, invece, la classica grassona che si sente bella, per via dei lineamenti del viso più “umani” rispetto al resto del po (a suo dire “una Ferrilli un po’ più pienotta “…anche se ricorda molto di più il Gabibbo ….)
Peppe dopo una serie di innumerevoli “due di picche” e delusioni decide di mettersi con Anna che a sua volta con lucida maestria mette radici nella sua comitiva, nei suoi hobby, nel suo tempo libero, nel suo portafoglio ….
Porta con se altre due amiche di simile taglia e di identica “gioia di vivere” (nella speranza di trovarle una “sistemazione”)e in un baleno la nostra bella comitiva di cazzeggiatori diventa un covo della vulva , dove ogni decisione viene messa ai voti (il voto di peppe è semplicemente dato da anna) e quindi si finisce automaticamente in minoranza , dove non si è più liberi di esprimere un pensiero senza essere attaccati “dalla coalizione del colesterolo alto” …
Ben presto ad uno ad uno tutti iniziano ad abbandonare il gruppo.
e non meritano di uscire con una come anna e come le sue amiche.)
Peppe, dopo una serie di innumerevoli “due di picche” e delusioni decide di mettersi con Anna che, a sua volta, con lucida maestria, mette radici nella sua comitiva, nei suoi hobby, nel suo tempo libero, nel suo portafoglio ….
Porta con se altre due amiche di simile taglia e di identica “gioia di vivere” (nella speranza di trovar loro una “sistemazione”) e in un baleno la nostra bella comitiva di cazzeggiatori diventa un covo della vulva, dove ogni decisione viene messa ai voti (il voto di Peppe è ovviamente dato da Anna) e quindi si finisce automaticamente in minoranza, per cii non si è più liberi di esprimere un pensiero senza essere attaccati “dalla coalizione del colesterolo alto” …
Ben presto, uno ad uno, tutti iniziano ad abbandonare il gruppo.
Dopo un po’ Peppe ci affronta per dirvi apertamente che non siamo dei buoni amici e che quelli come noi devono restare soli ed infelici, perché non meritano di uscire con una come Anna e le sue amiche …”
“Peppe è un mio carissimo amico, di quelli “alternative”, sempre controvento fino a quando non incontra Anna.
Era l’estate di qualche anno fa, dopo viaggi a Berlino, Nord Europa e deserto sahariano, va in vacanza con Anna a Ravenna, dice che non è mai andato a Mirabilandia!
Dopo qualche giorno, un amico in comune mi dice: “Ma tu non sai niente? Quello Peppe si è portato pure la suocera a Mirabilandia!? Guarda qua!”
E mi mostra una foto dei tre sulle montagne russe.
Al ritorno dalla vacanza, gli chiedo: “Peppe, ma veramente è venuta pure tua suocera?”
PEPPE: “Si, quella non aveva mai viaggiato, poi voleva andare in vacanza con la figlia, voleva vedere il mondo. Comunque tranquillo, non ho dormito con lei: loro hanno dormito insieme e io in una singola da solo!”
“Vi racconto del mio carissimo amico e collega con cui divido l’ufficio e di conseguenza 8 ore di lavoro.
Scena che si ripete sempre:
Litigio telefonico con la fidanzata, in mia presenza, quindi male parolacce a fiumi, faccia furiosa, di quello che non cederà mai.
Alla fine della conversazione, lancio del telefonino sulla scrivania e prosieguo delle parolacce (stavolta più profonde visto che lei non può sentirlo).
Al termine delle imprecazioni: “No, basta! Questa mi ha rotto!”
Io: “Ma che è successo?”
Lui: “Niente, dato che lei non lavora, crede che non ho pensieri, vuole uscire sempre…. Vuole portarmi al compleanno di una sua amica carissima. Ma che mi frega?!?! Non esiste proprio!!!”
Dopo pochi minuti lo vedo perso in whatsapp, manco se stesse scrivendo la Divina Commedia….
Dopo un’oretta.
Io: “Allora, stasera che fai..?”
Lui: “No, niente… Penso che vado alla festa, sono quelle cose che devi fare per forza… Non puoi evitare, capì?”
(Per forza, se hai la mutanda in testa!!!)”
“Peppe, perché non dici ad Anna che vieni a giocare a poker?”
“Ragazzi, lei, giustamente, dice: “Il tempo che passi con i tuoi amici giocando a poker potresti passarlo venendo a mangiare a casa mia!”
Prima di iniziare a giocare a poker, Peppe chiama sempre Anna, con voce bassa, assonnata e le dice: “Amore che fai? Tutto bene? Io sono stanco, vado a letto. Ti amo, a domani”.
Terminata la telefonata, iniziamo a giocare.”
“Ci mangiamo una grande pizza a pranzo?”
“Eh no, ragazzi, non posso, Anna sta a dieta!”
“Embè? Meglio, andiamo solo noi, ci facciamo due chiacchiere!”
“No, le ho promesso che anche io a pranzo mangio solo un’insalata, ce l’ho nello zaino. Ne volete un po’?”
“Peppe è un ragazzo fidanzato con Anna da circa un anno.
Non è mai stato un tipo socievole e aveva pochissimi, ma fedeli, amici, fanatico di calcio e molto bravo nella disciplina, si accorda per una partita a settimana con amici.
La settimana scorsa, dieci minuti prima della solita reunion prima di ogni match, chiama per dare buca millantando un malessere. (A tutti sono note la pesantezza e l’iponcondria di Anna)
Dato per perso, rassegnati e sconfitti, ci accingiamo al campo per dichiarare l’annullamento della prenotazione, con le facce appese e il dolore nel cuore… quando tutto a un tratto… l’imponderabile…
POCHI SESCONDI PRIMA DELL AMARA COMUNICAZIONE, SUL FOTOFINISH DELL’ANNULLAMENTO, CON IL PROPRIETARIO DEL CAMPETTO GIà PRONTO A CAZZIARCI VIOLENTEMENTE…
…UNA FIGURA DI BIANCO VESTITA APPARE ALL ENTRATA DELLA STRUTTURA… È PEPPE!!!!
Entra in campo come un cavaliere, bianco, luminosissimo e già in completino immacolato, ci esorta a cambiarci a nostra volta, dicendo: “Tra 30 anni, rimpiangerò ogni singolo minuto non giocato, mentre avrò tutta la vita davanti per litigare ancora con ANNA!”
Ci siamo commossi, e, abbracciandolo, lo abbiamo portato in trionfo!”