Le elezioni amministrative sono vicine per l’isola di Procida (Na), e già da qualche mese i candidati si preparano alla campagna elettorale.
In particolare la nuova lista “La Procida che vorrei”, che per prima ha molto democraticamente fatto votare già i propri cittadini per il candidato sindaco. Milletrecentoventicinque elettori hanno decretato vincitore Dino Ambrosino: <<Abbiamo chiesto a tutti i Procidani quali persone volessero che li rappresentassero in un progetto di alternativa politica a queste amministrazione e ben 1325 elettori hanno decretato il proprio gradimento. Si è trattato del primo esempio sull’isola di democrazia diretta per la selezione dei futuri amministratori sulla base di un consenso popolare che potesse superare i consueti ed ormai logorati accordi politici>>.
Il porto, l’ambiente, l’arte, l’architettura, la scuola, progetti Unesco e molti altri gli ambiti su cui si propongono di lavorare. L’obiettivo comune quello di riqualificare l’isola di Arturo, quel <<nostro territorio, che è sede di studio per gli archeologi e per i naturalisti, per gli storici e per gli architetti ed è stato fonte di ispirazione fin dal Settecento per artisti e scrittori>>.
Sul sito internet della lista (www.laprocidachevorrei.it) si trovano tutte le informazioni, a cominciare dalla divisione in gruppi: gruppo ambiente, sociale, economia, comunicazione, cultura, giovani. Ognuno di questi si riunisce in un incontro settimanale indicato nel link citato. Si trovano, inoltre, le spese sostenute per le primarie e i nomi di chi li ha messi a disposizione di tasca propria.
Così si descrivono anche sulla pagina facebook: <<(La Procida che vorrei) è l’incontro fra liberi cittadini provenienti da diverse esperienze che si riconoscono in un altro modo di vivere il paese, in un altro modo di amministrarlo. La nostra realtà quotidiana fatta di lavoro, studio, passioni ci fa sempre più apprezzare la bellezza che ci circonda, fa sempre più aumentare in noi il rammarico per come viene trattata e sempre più fa aumentare il desiderio di vederla protetta, migliorata, resa patrimonio per le generazioni future>>.
E ancora: <<L’alternativa che abbiamo in mente ha come suoi pilastri portanti innanzitutto i tanti Procidani, uomini e donne che hanno condiviso con noi alcune battaglie significative a partire dalla campagna “No totem”, ovvero l’opposizione all’installazione del Totem della Pace in uno dei luoghi più suggestivi della nostra isola, l’ex chiesa di Santa Margherita a Terra Murata. Con l’impegno di tanti militanti, attraverso il sostegno dei tanti isolani e non, con una sottoscrizione pubblica di firme, attraverso la presa di posizione di tanti intellettuali che amano l’isola, siamo riusciti insieme a impedire che potesse essere compromessa l’immagine simbolo della nostra isola, quel profilo che abbracciando la parte più antica si proietta in una continuità ideale, storica, artistica, culturale, paesaggistica, sulla baia della Corricella creando un’immagine unica, patrimonio universale di ispirazione e bellezza>>.